Rischio climatico

rischio climatico

Cenni storici

Le variabili atmosferiche (temperatura, umidità, precipitazione, vento, radiazione, ecc.) sono variabili guida essenziali per la vita e le attività umane. È per tale ragione che Galileo Galilei, padre della scienza moderna, applicò alla meteorologia la sua nuova visione basata sull’osservazione e l’interpretazione dei fenomeni, ponendo per primo in atto campagne sistematiche di misura dopo avere sviluppato gli strumenti più importanti (termometro, barometro e pluviometro). Si iniziò così a raccogliere in modo sistematico i dati, tant’è vero che tutt’oggi disponiamo delle serie di temperature toscane misurate nel XVII secolo dall’accademia del Cimento, la prima a raccogliere l’eredità galileiana. Sulla base di tale prototipo nel XVIII secolo nacquero osservatori meteorologici nelle principali città europee (Padova, Roma, Milano, Parigi, Praga, ecc.) ponendo così le basi per un ulteriore salto di qualità, che si ebbe alla metà del XIX secolo con l’invenzione del telegrafo che permise per la prima volta di “mettere in rete” tali osservatori per giungere a una visione globale e in tempo reale del tempo atmosferico. Da tale idea presero le mosse i primi servizi meteorologici operativi le cui attività verranno standardizzate da un’agenzia internazionale nata nella seconda metà del XIX secondo e la cui erede è l’attuale Organizzazione meteorologica mondiale (WMO). In quegli stessi anni emerse inoltre l’idea di sviluppare prodotti assicurativi legati al rischio di eventi atmosferici avversi. Nel 1854 infatti Gian Battista Marani propose un progetto di assicurazione contro la grandine al Governo Ducale di Modena, che lo approvò rendendolo operante nei territori di Modena e Massa.
Il XX secolo ha goduto di moltissimi sviluppi (nuovi strumenti per il monitoraggio puntuale e da remoto, modelli di analisi e previsione, ecc.) e tuttavia i fondamenti del sistema meteorologico attuale risiedono in quanto stabilito da Galileo oltre 3 secoli orsono e che riecheggia nelle normative del WMO secondo cui le attività operative in ambito meteorologico e climatologico devono necessariamente fondarsi su dati di buona qualità, prodotti con regolarità e sull’interpretazione degli stessi con modelli adeguati.

 

Geosafe ed il rischio climatico

Di tale eredità scientifica e culturale si fa carico il servizio Web “Geosafe”, il cui obiettivo è quello di consentire alle Imprese Assicuratrici di avere accesso a un database che fornisca informazioni utili a supporto delle diverse fasi del processo di business assicurativo. Con questo progetto si è voluta creare una banca dati tramite la quale le imprese possano ricavare un Indice di Rischio, applicabile a livello dell’intero territorio nazionale, in relazione alle condizioni di pericolosità e di esposizione degli asset. Il tracciato generale di Geosafe precede la raccolta dati meteo giornalieri di base (temperatura massima e minima, precipitazione e velocità del vento), i Controlli di qualità su tali dati e la ricostruzione dei dati mancanti o di qualità inadeguata al fine di ottenere serie complete. A ciò segue la spazializzazione con restituzione in carte nazionali georeferenziate dei dati meteo di base in formato raster ad alta risoluzione (pixel = 400x400 m) e la produzione di carte nazionali di variabili meteorologiche derivate (neve, potenziale grandinigeno) I dati di base necessari per tale lavoro sono stati attinti dalle reti dei servizi meteorologici regionali, dalla rete dell’ex servizio idrografico (SIMN), dalla rete GSOD delle NOAA, dalla rete di CREA-Cma e dalla rete SCIA. I risultati delle analisi condotte possono essere consultati tramite un’applicazione WebGIS, resa disponibile a tutte le imprese assicuratrici o aziende che ne richiedessero l’accesso (l’abbonamento è annuale). L’applicazione permette di visualizzare, consultare e analizzare i dati e, tramite un Web service, interrogare direttamente il database per ottenere le informazioni relative agli asset esposti e al rischio complessivo. Lo studio si avvale del software GIS (Geographic Information Systems) che permette di gestire e analizzare le differenti componenti dei dati utilizzati a partire dalla localizzazione nello spazio degli elementi esposti e dei fenomeni naturali indagati, al fine di effettuare analisi quantitative del livello di rischio esistente in una data unità territoriale.